sabato 20 settembre 2014

VOGUE - Settembre 2014

Quest'anno non mi dispiace riporre gli abiti estivi, dopo mesi di maltempo  in cui protagonisti sono stati solo leggings e scarpe chiuse, proietto i pensieri volentieri verso l'inverno, sperando in abbondanti nevicate concentrate in un breve periodo e poi solo e soltanto sole.
Spero tanto le giornate siano serene e diano modo di recuperare le passeggiate perse in questi lunghi mesi, aspetto un periodo che consenta di creare outfit interessanti utilizzando il più possibile quanto il panorama della moda offre per queste stagioni fredde.
Amo mescolare gli stili, sto bene quando sento mio ciò che indosso, dare un'occhiata a ciò che gli stilisti propongono è bene, giusto per avere uno spunto, ma fondamentale è crearsi un tipo, preferendo ciò che dona e valorizza.

Quest'anno per ripararsi dal freddo tutto è concesso: maglioni ampi e caldi, polacchini imbottiti, shearling presente alla grande, paraorecchie di pelliccia, adorabili manicotti sempre in pelliccia.
Montone e pelliccia anche per le shopping. Per chi proprio non riesce a rinunciare ai tacchi Fendi propone francesine con borchie e pelliccia, quindi chi ha coraggio non si tiri indietro.






Colori:
Grigio metal, oro, blu cobalto dalla testa ai piedi, l'intramontabile e onnipresente nero, elegante e aggressivo,serio e raffinato, un unico colore per mille stili, classico e nel contempo moderno.
Giallo zafferano , vitalità pura e allegria, perfetto per l'intermezzo prima dell'inverno.

Frange, pellicce, stivaletti color marrone bruciato arricchiti da fibbie, gioielli etnici.
Mixare è la parola d'ordine, facendo attenzione alle giuste percentuali ovviamente!




D&G ci porta nel mondo incantato con cappotti stile Cappuccetto Rosso e inserti che raccontano fiabe, a ruota seguono gli altri stilisti con borse a tema, gonne a ruota da principessa, Patrick Cox per Geox disegna ballerine con il musetto di animali sulla punta, Rosato , non è una novità, non smette di stupire con charms dolcissimi a forma di pasticcino. Ampio spazio all'immaginazione con accessori e capi spalla creati ispirandosi al tema favola, per chi è un po' bimba e ama un piccolo segno allegro che riporti idealmente indietro nel tempo.





Non deve mancare la lana nel proprio guardaroba invernale, fortunata chi ha le mani di fata, in alternativa cercare nel baule della nonna, si troverà qualcosa in lana fatto a mano, autentico; lana tinta unita o frizzante in più colori, trame larghe e soffici, punti perfetti si susseguono e creano un accessorio confortevole, pratico e misterioso perché appartenuto al passato.




Piccolo angolo antico:



Sciarpe in lana fatte a mano dalle nonne, portabili come scialle o come turbante, berretti in lana , quello rosa ha forma identica a quello indossato nella foto precedente, cardigan.



Cappotto in lana sempre realizzato a mano, i bottoni li ho messi io, recuperati da un cappottino vintage anni '70, è uno dei miei preferiti.
Non riesco a capire come sia possibile che nonostante l'uso non si formino pallini! Credo la lana sia stata lavorata più e più volte, recuperata da altri lavori e oltre a questo c'è da dire che chi lavora a mano sceglie materiali di qualità, non si perde la vista per poi veder rovinato il proprio lavoro a causa di lane scarse. Brave le nonnine!



Pelliccia in volpe con nastro in raso, guanti vintage anni '60, creati da un maestro guantaio francese.





Adoro tutto ciò che riesco a recuperare da qualsiasi armadio,  apprezzo senza limiti stoffe lavorate e finemente cucite accostando con innata fantasia colori e forme creando pezzi unici che stupirebbero stilisti stravaganti come Cavalli, sono sacre le mani sottili di chi all'epoca recuperava stoffe da ogni parte per poi creare capolavori; fieramente indosso sciarpe, turbanti, berretti, scialli, gilet, cappotti e maglie fatti a mano dalle nonne, capaci di lavorare semplici fili e farli diventare intreccio da indossare, abili nel dar corpo a un'idea, formidabili nell'accostare i colori.
Mia nonna creava tovaglie con i pezzi di stoffa che le portavano, il più delle volte si trattava di stoffe campione, quindi al massimo 10x10cm ! Ricordo che la nonna stendeva sul tavolo della sua cucina miriadi di quadrati di stoffa, tutti diversi tra loro, creava disegni astratti da brivido e se riusciva ad averne un buon numero dello stesso tipo, creava disegni che si ripetevano armoniosi.
Il  pomeriggio in cui vidi il tavolo coperto dalle stoffe rimasi senza parole. Mi chiedevo come facesse ad avere ispirazioni così moderne  e mi chiedo ora come possano essere ancora attuali dopo tanti anni, arte senza tempo. E poi cuciva tutto insieme.
A casa ho una di queste creazioni, delle dimensioni di un canovaccio per intendersi, mia mamma la  usa come centrino , con molto rispetto. Io ne sono gelosissima. Sarà una cosa di poco valore, sarà una sciocchezza, ma è come una "ricordella", mi fa rivivere alcuni miei momenti sereni di tanto tempo fa.
Mia nonna era geniale nel recupero in generale, c'era poco, poco di tutto, oggi invece quasi tutti han quasi tutto! L'opulenza dei nostri  giorni è qualcosa di osceno per certi aspetti, ma questa è un'altra storia.
La nonna ha vissuto i tempi "magri" del dopoguerra e ciò plasma le persone..anche se ha visto momenti più allegri, comunque la mentalità era quella di non buttare via nulla e di comprare il meno possibile.
Vorrei poterle dire che ricordo tutto di lei e che avrei voluto passare un po' di tempo in più insieme e vorrei mi vedesse indossare la sua camicetta , che nonostante sia larghissima, è splendida.
Una cosa vorrei avere di te nonna, il tuo portamento, sempre elegantemente dritta come un fuso, anche se stanca e affaticata dai lavori, credo sia una manifestazione del forte carattere che aveva, nemmeno da stanca doveva cedere, guai mostrare segni di debolezza.

Non so cosa darei per essere talentuosa al punto da poter trasformare in materia la nebulosa di idee che ho nella mente, mi manca la capacità di creare, compenso  questa carenza con una grande quantità di idee e con una creatività che caratterizza tutto di me: il mio modo di vestire e di presentarmi,  l' arredo di casa, le piante in giardino, gli addobbi per le festività, la mia essenza si riversa nella scelta di ogni cosa, ma non è soddisfatta ancora.


Altro colore presente con prepotenza è il colore rosso, rosso in tutte le sfumature, adottato per smalto e rossetto, per scarpa e vestito.







Una chicca da segnalare sono un paio di occhiali Safilo, rivisitazione moderna degli occhiali di Peggy Guggenheim , eroina dell'anticonformismo, allora realizzati da Edward Melcarth.



Questi sono i Safilo, gli originali avevano al centro il corpo della farfalla, incredibili!
Safilo festeggia i suoi 80 anni con un rifacimento limited edition dei celebri occhiali che han fatto storia. In verità già nel '94 fecero un remake dell'esemplare portato dall'artista.
Questi di oggi sono in acetato colore blu, con lenti a specchio e sono stati presentati il 4 di questo mese durante una festa evento e sono in vendita soltanto alla Collezione Peggy Guggenheim di Venezia.
Magnifici. Accessorio ideale per chi desidera passare  inosservato e per chi odia attirare critiche!
A volte basta poco per essere lasciati stare.....essere troppo oltre le regole, cioè diversi dalla massa, crea una specie di vuoto attorno, non capisco cosa allontana..la paura del diverso oppure la motivazione risiede nella semplice circostanza per cui la critica vien meglio se la visuale è spostata più lontano? Mah...
Dicevo che basta poco per essere lasciati stare, gli occhiali di certo non sortiranno questo effetto, era una battuta, ma questa battuta mi ha riportato indietro nel tempo...un mio compagno di corso infilava nel cappotto una spilla a forma di croce, vestiva con colori scuri e mi confessò di portare sempre quella spilla " per essere lasciato stare", insomma lo scambiavano per un prete e gli stavano alla larga....( secondo lui ).
Tornando a cose serie dico soltanto che il prezzo è accettabile, quindi un pensierino fisso con sta Venezia non riesco a toglierlo.
Info: shop@guggenheim-venice.it

Altra cosa per quest'inverno : procurarsi un cappello, a tesa larga è più femminile , ma il fedora mantiene inalterato il suo fascino e supera per questo la versione femminile. Tutto dipende dallo stile che si preferisce, importante averne uno, poi l'adattamento è facilissimo. Soluzione per non aver rimorsi: acquistarli entrambi, poi eventualmente seguire una dieta pane e acqua fino ai primi di giugno, così i conti torneranno.

Altro accessorio super glam : guanti lunghi in pelle, a me piacciono neri, per lo meno per il primo acquisto dovrebbero essere neri, in modo da adattarli più facilmente. Poi potendo c'è una scelta infinita.
Stupendi marca dal Dosso, purtroppo non facilmente reperibili in Italia. La casa garantisce qualità e durata, il taglio è invidiabile e le fantasie fanno innamorare. Tra tutti ho scelto questi, mi ricordano la collezione di guanti francesi, sottili e morbidi, ereditati dalla mamma. Il taglio è lo stesso, un'attenzione estrema che si coglie subito guardando le cuciture.
Consiglio UN solo acquisto ma ponderato, uno e costoso e che piaccia, un solo capriccio insomma, perché si tratta di guanti impegnativi, che saranno messi 5 volte in tutta la stagione: per toglierli non c'è problema, per rimetterli bisogna togliere la giacca e mi immagino già, una volta tolti li metterei nella borsa. Soluzione: maniche a tre quarti. Tutto dipende sempre da situazione, compagnia, tempo. Chi è tranquillo e senza bimbi ed esce per un caffè può mettere di tutto, nel mio caso opterò per un gran bel paio di guanti in pile, colorati anche, da super tamarra. Dai,  scherzi a parte per uscire con la mia bambola vivente non è il caso insomma, per fare la spesa nemmeno, ma troverò un'occasione degna! Consiglio anche di evitare accumuli di guanti lunghi in lana, solo per averne di questa lunghezza, sono più economici, ma di tutto altro effetto e ad ogni modo impegnativi nel senso scritto prima.

Ultima cosa : la borsina  forziere di LV.


Per questo mese basta così!
Un saluto e spero il mio umorismo non sia frainteso!






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